Federica Russo

La sua idea di pasticceria è molto chiara: la modernità esiste soltanto se si padroneggia perfettamente la tecnica classica.
La manualità è un punto imprescindibile delle creazioni di Federica, che molte volte, infatti, rivelano una straordinaria tecnica celata sotto una veste innovativa. Esempio perfetto di questo connubio è il dolce che ha deciso la strada di Federica: Primavera al profumo di Lavanda. Una rivisitazione in chiave romantica del classico tiramisù, che le fece ottenere la vittoria al suo primo concorso di pasticceria a soli 17 anni.
Inizia proprio lì a delinearsi il suo stile, che viene poi plasmato negli anni alla Scuola Alma. I dolci eseguiti da Federica durante i concorsi del 2018 ricalcano dunque alla perfezione la sua visione di pasticceria. Un esempio? Viene dichiarata vincitrice assoluta al concorso di arte e pasticceria À la Folie, tenutosi a Milano, con il dessert Ma Jolie. 
Il Re dei Boschi, dolce realizzato nella categoria mignon nella manifestazione di alta pasticceria WPS 2018, evidenzia sempre di più il suo legame fra memorie e precisione tecnica.
La sua è una pasticceria molto espressiva, che racchiude nella sua esecuzione tutto ciò che Federica vuole trasmettere: non soltanto ricordi, ma anche interessi e predilezioni. Nella torta Flamingo, per esempio, sono racchiuse le altre grandi passioni di Federica che spaziano dal mondo della moda all’amore per gli animali, senza tralasciare quella per il colore rosa. La creatività della giovane pastry chef ha trovato un mentore perfetto in Fabrizio Galla, titolare dell’omonima pasticceria e cioccolateria. Da subito Federica è entrata in sintonia con le direttive della pasticceria, che spazia dalle classiche torte da forno a un approccio più moderno. Ricorda con il sorriso un episodio avvenuto durante i primi mesi di lavoro, quando aveva il vizio di lasciare la spatola sul bordo del lavandino; dopo vari rimproveri, Fabrizio, con la tempra tipica di un maestro Kaiseki giapponese, “adagiò” la spatola sul braccio di Federica. «Da quel momento, e sono passati 3 anni, non l’ho mai più lasciata fuori posto». La pasticceria è disciplina, e questo aneddoto lo dimostra chiaramente. 

Tratto da Federica Russo di Marco Polizzi - IS n°32
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