La “Baracca” di Luciano Zazzeri in provincia di Livorno

Mangiare alta cucina gourmet coi piedi nell’acqua: nella “baracca” di Luciano Zazzeri, dove la stella Michelin è arrivata nel 2006, si può fare.

I clienti ne sono consci, ma di Luciano Zazzeri apprezzano maggiormente forse due aspetti: la tranquillità semplice e senza pretese di una cucina che trafigge direttamente il cuore, e lo splendore autentico dell’atmosfera senza tempo col lusso del mare, ovvero l’idea di un ristorante stellato di cucina marinara direttamente sulla spiaggia.

«Il mio ristorante è stato veramente una capanna, un qualcosa di precario e abusivo che nel tempo ha raggiunto la sua piena maturità e ufficialità, anche nella burocrazia. Ogni anno si è aggiunto qualche pezzo, dalle rifiniture al dehor, dall’arredamento alla cucina.

È stata costruita esattamente nel ’64 da mio padre e da mio zio, nel momento in cui barattarono la loro licenza di escavazione di sabbia e ghiaia con uno stabilimento balneare a scopi turistici. Da allora, una semplice “baracca” improvvisata in cui convivevano bagni e angoli ristorativi minuscoli, è divenuta oggi un ristorante che può sfoggiare armadi in mogano, pavimenti in tek, tende blu, candele e un’atmosfera marinara chic!».

Il Financial Times l’ha annoverata tra le cucine migliori del mondo, ma anche il New York Times l’ha citata tra le sue pagine e il Wine Enthusiast gli ha pure dedicato una copertina. Ci sarà un valente motivo? Basta immaginarsi due esperti di cucina degli Stati Uniti che hanno la fortuna di girare il mondo mangiando, e improvvisamente giungono alle soglie di una baracca tra il mare e una rigogliosa pineta del Mediterraneo.

È un locale strano per loro, ma l’atmosfera è fantastica, reale e palpabile, con una cucina di pesce freschissimo. Questi due giornalisti forse si aspettavano il classico ristorante di mare italiano, invece ecco qua la sorpresa: pura semplicità Michelin, ovvero il futuro della ristorazione italiana. Gli stessi critici sono tornati poi col produttore di vino Angelo Gaja e il marchese Antinori, questa volta presentandosi allo chef Luciano.

E poi c’è la scatenata brigata di Luciano Zazzeri: il figlio Daniele, i giapponesi Taisuke Naoi e Ayako Inanami in cucina, l’altro figlio Andrea e i gemelli Giovanni e Roberto Vanni in sala.

Un team allegro ma organizzato, abituato a riempire il ristorante quasi ogni sera, e ad affrontare soleggiate e tempeste marine. È senza dubbio il più felice e fondamentale supporto allo chef. Formidabili cinquant’anni di storia italiana dunque, che si dipanano in quattro generazioni di famiglia bibbonese.


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