Giuseppe Iannotti: la Campania come non l'avete mai assaggiata prima

Viaggio in mezzo alla natura, in Campania centrale, per scoprire l’intraprendenza di un giovane di Telese Terme (BN), Giuseppe Iannotti. Ingegnere informatico, una figlia piccola, autodidatta culinariamente e una voglia gagliarda di “spaccare” il mondo nella ristorazione d’eccellenza.

Lui e il fratello enologo Roberto hanno da sempre sguazzato nell’educazione alimentare, si sono sempre crogiolati nelle eccellenze naturali e nella cucina di qualità.

«Mio padre è stato un produttore di uva da vino e con la beata partecipazione di mia madre hanno continuamente pensato alla salvaguardia della mia vita, attraverso i grandi prodotti della terra: mangiavo solo pollo allevato e cresciuto nei cortili; davanti ai miei occhi ho visto ammazzare il maiale al coltello; mi sono nutrito per tutta la vita di pane fatto con ingredienti genuini e coi crismi della virtù panificatoria.

Mia figlia non ha mai mangiato un omogeneizzato, ma sempre pasta di Gerardo di Nola! Perché io ora dovrei cambiare e investire in un luogo senza questi presupposti di qualità?». Dopo aver completato il liceo scientifico or  laureando in Ingegneria informatica, Giuseppe Iannotti è riuscito a diplomarsi anche all’istituto alberghiero.

Il desiderio di aprire uno straordinario spazio gastronomico ha fatto breccia nel cuore del giovine di Telese Terme da tempo immemorabile, e finalmente tutto ciò si è realizzato: immerso nel Parco del Matese e il Parco Regionale del Taburno Camposauro, il ristorante “Kresios” è entrato prepotentemente nei discorsi dei gourmet, nelle guide dei feticisti del gusto, nei manuali dei “casolari ristrutturati divinamente”, nel vademecum dei “posti fantastici nei parchi naturali poco bazzicati”, nei libretti che descrivono le nuove imprese del relax tra vigneti, orti familiari e cucina d’avanguardia. Non male come presentazione, vero?

«Io non ho lavorato o studiato da nessuno, non mi piacciono i timbri. Non voglio nessuna paternità, non desidero impronte di qualche chef nella mia cucina. Per questo mi sono erudito da solo sul Modernist Cuisine e altri libri, perché ormai basta avere tecnica, amore per gli ingredienti giusti (non per forza a Km0, ndr) e tanta fantasia».

Queste sono le premesse della cucina di Giuseppe Iannotti. I postumi si arricchiscono ogni giorno con i suoi eventi prelibati e le sue scorribande all’interno del vecchio casolare di famiglia, ristrutturato nel 2004 ma ancora in via di sviluppo: un work in progress che ha visto evolvere il ristorante Kresios, una cantina-luna park che diverte i curiosi enofili, quattro stanze gioiellini per il rilassamento psicomotorio, un orto bucolico e 5 ettari di vigneti autoctoni del Taburno.

E poi la passione di Giuseppe, i suoi pensieri culinari e uno staff giovane e scatenato che lo seguirebbe anche all’inferno: «La mia è una cucina complessa, in termini di attributi: dolce, salato, croccante, acidulo, sapido, fritto, amaro, affumicato.

Mi piace quello che è buono della Campania, come la colatura di alici, la mozzarella di bufala, la trota del Lago vulcanico di Telese, il pomodoro San Marzano e il Piennolo del Vesuvio, i funghi porcini, il pecorino di Pietraroja, l’agnello di Laticauda».

Dopo queste premesse che la baldoria gourmet abbia inizio, che la creatività si liberi, ironica, sofisticata, appetitosa! Lo chef sorprende il cervelletto con un finto uovo, fatto di mozzarella e melone sferificato; attizza la pelle coi ravioli con mela annurca; sperimenta acque sulfuree e trote crude con il piatto dedicato alla sua Telese Terme.

Provoca la libido gastro-cerebrale con il Risotto all’Aglianico e sughero; rivisita la memoria visiva del suo orticello grazie alla tecnica, e il trinomio “coniglio-lumaca-verdure” viene così bene da far eccitare gli dèi Diana e Pan; rende fumetto goloso qualsiasi tipo di dolce.

Giuseppe Iannotti ha energia da vendere, è come se nelle sue vene scorresse benzina purissima per intraprendere una 24 Ore di Le Mans gastronomica. Il suo lavoro è incentrato sulla qualità senza compromessi, sulla lealtà nei confronti delle persone fidate e l’oltraggio verso chi è falso, approfittatore e ignorante.

La sua è una cultura costruita contemporaneamente sui libri e sulle storie di vita vissuta. Giuseppe Iannotti, una rilassata e colta promessa della cucina italiana del futuro.

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