Appuntamenti

Per una sera, prigionieri del gusto

Longino & Cardenal, azienda che da quasi 30 anni è il punto di riferimento per la ristorazione di qualità, ha organizzato il 16 maggio, un’importante serata di fundraising presso il ristorante InGalera, situato all’interno del carcere di Bollate. L’intero ricavato della cena è stato devoluto ad “abc la sapienza in tavola”, cooperativa sociale ONLUS di cuochi, camerieri e soci interni ed esterni alla casa di reclusione del carcere di Bollate.
L’evento è stato l’occasione per celebrare l’esemplare lavoro di InGalera, il primo e unico ristorante in Italia realizzato all’interno di un carcere e aperto al pubblico. A cucinare e a servire ai tavoli sono stati i detenuti, seguiti da un maître professionista. L’obiettivo di InGalera è quello di coinvolgere alcuni dei carcerati in un’attività formativa durante la loro permanenza in carcere, nonché di fornirgli delle competenze che possano essergli utili nella fase di reinserimento sociale e lavorativo al termine della pena. A differenza degli altri carceri, infatti, la casa di reclusione di Bollate si contraddistingue per i numerosi progetti di reinserimento dei detenuti nella società che vengono attuati, tra cui il ristorante, le scuole professionali e le attività sportive e culturali.

Chef d’eccezione della serata Antonio Guida, 2 stelle Michelin al Ristorante Seta, presso Mandarin Oriental, Milan – uno dei più prestigiosi alberghi di Milano - che ha cucinato a quattro mani con il resident chef di InGalera, Davide. Antonio Guida, una delle principali punte del mondo della cucina italiana, deve la sua esperienza e il suo talento ai lunghi viaggi in Europa e Asia, oltre a periodi di formazione in Italia, durante i quali ha lavorato presso importanti ristoranti stellati fino ad approdare a Milano. Qui ha ottenuto la prima stella Michelin nel 2015, a soli quattro mesi dall’apertura del Ristorante Seta, e ha raddoppiato il successo con la seconda stella Michelin appena un anno dopo, nel novembre 2016.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito all’organizzazione di questa serata meravigliosa, all’insegna dell’eccellenza culinaria e della grande responsabilità sociale, a fianco di aziende esclusive e, soprattutto, sensibili al tema – ha commentato Riccardo Uleri, CEO e titolare di Longino & CardenalInGalera è un progetto straordinario che dovrebbe fungere da apripista per altre iniziative simili, in Italia e all’estero. Ma quanto mi auspico ancora di più, è che la sua sala e i suoi tavoli ricevano sempre più ospiti curiosi e interessati a conoscere e a gustare la qualità e la ricercatezza dei piatti che il menù ha da proporre loro”.

“E’ stato un onore aver avuto l’occasione di sostenere un’iniziativa così importante, in nome del talento gastronomico e delle seconde opportunità – ha commentato Antonio Guida, Execuitve Chef di Mandarin Oriental, Milan e del ristorante Seta – Cucinare insieme ai ragazzi di InGalera è stata un’esperienza che ha arricchito me e il mio staff, e sono sicuro che anche gli ospiti della serata saranno d’accordo nell’affermare che quando l’alta cucina incontra progetti così speciali non può che dare vita a serate indimenticabili”.

“Il nostro percorso di condivisione della cultura del lavoro, l’accompagnamento alla nuova riconquistata libertà, rappresentano per noi l’obiettivo più alto - ha commentato Silvia Polleri, Presidente e fondatrice della coop. ONLUS abc la sapienza in tavola e del ristorante InGalera – Negli anni, ormai quattordici, di crescita della coop. abc la sapienza intavola, mi sono sempre battuta per far comprendere alla società esterna che le risorse umane interne a un carcere possono davvero rappresentare una possibilità futura per il mondo del lavoro.
Questa serata, dono della creatività e generosità di Riccardo Uleri che l’ha ideata e di tutti gli straordinari sponsor e ospiti che hanno accettato e contribuito a realizzarla, rappresenta simbolicamente la speranza per un incontro, oggi sempre più possibile: persone e luoghi assolutamente differenti, con l’obiettivo comune di offrire il meglio, volere il meglio nel proprio lavoro. E il cibo, l’eccellenza dei prodotti, l’eccellenza nella lavorazione, quali elementi di condivisione. Aver accettato la realizzazione di questo evento in Carcere significa continuare a scoprire nuovi mondi”.

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