L’Unità d’Italia e i suoi itinerari enogastronomici

Viaggiare attraverso la storia dell’Unità d’Italia, tra le gesta dei nostri eroi nazionali, i loro gusti a tavola e gli itinerari enogastronomici più intriganti e vetusti dell’anniversario. Ecco il libro “Qui mangiava Garibaldi: guida eno-gastro-bellica al Risorgimento”, curato da Paolo Paci, il vicedirettore de La Cucina Italiana, ma scritto a più mani (Giorgio Donegani, Gianni Morelli, Roberto Mottadelli e Pino Salerno). L’idea nasce dalla celebrazione dell’Unità d’Italia, dall’anniversario dei 150 anni della storia del  Bel Paese, ma con un intento inedito e assai gustoso: l’enogastronomia italica. È un libro leggero e formativo, che ricalca le avventure di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso conte di Cavour, Pisacane e Manin, il re Vittorio Emanuele II e tutti coloro che hanno fornito i cromosomi gastro-bellici dell’Italia. Ogni capitolo viene dedicato a un personaggio, alla sua vita golosa e quindi al contesto geografico in cui essa è stata vissuta, ossia tra vini ricette e itinerari enogastronomici. Ecco il felice sillogismo! Giuseppe Garibaldi e la bottarga sarda, Vittorio Emanuele II e i mitologici grissini torinesi (i rubatà), Giuseppe Mazzini e il pesto alla genovese della sua infanzia, papa Pio IX e il saporito Pecorino Romano: gli eroi italiani e i loro desideri di pancia. Quello che Paolo Paci ha pensato e curato è un manuale che si insinua con clamore e fascino culturale nelle future bibliografie sulla storia della cucina italiana e risorgimentale. Questo libro è da un lato un testo storico tout court, ma più umano e godereccio, visto che gli eroi dell’Unità d’Italia sono visti e interpretati come un “dietro le quinte”. Anche gli eroi garibaldini sono degli uomini, forti e patriottici e impensabilmente gourmet. “Qui mangiava Garibaldi: guida eno-gastro-bellica al Risorgimento” De Agostini Editore 284 pagine 14 euro